05 gennaio 2006

sponde

entri in punta di piedi, nell’ingresso la prima cosa che noto sono i tacchi a spillo piantati in un paio di stivali a punta...quelle punte che odio, quelle mani sudate che odio, quell’agitazione contagiosa che mi suda addosso e che mi fa scappare.

Ti conosco bene...tu mi conosci bene e allora sai benissimo che non puoi essermi d’aiuto..anzi al contrario.

ex amore terminato dopo un bacio nel parcheggio di un cimitero...sono sparito senza più farmi sentire ne vedere con nel baule i dischi dei Kansas...collezione di tuo padre. forse un motivo c’era..o forse come spesso mi accade il motivo non c’era..non l’ho trovato...forse neanche cercato. Me ne sono andato e come mi dicono sempre...”hai solo fatto quello che ti sentivi di fare”.

Nelle discese di montagna i miei occhi si chiudevano...zigzagavo ad alta velocità per raggiungere nel minor tempo possibile la pianura, la musica nelle orecchie, il finestrino tutto aperto e la sigaretta tra le labbra. quelle discese che dimentichi...quei silenzi che cancellano i ricordi, andavo, veloce con le palpebre che mi si chiudevano...sospeso sono arrivato a valle e li ti ho rivista dopo tanti anni. Ero li forse per asciugarti le mani...agitazione per l’annesima volta contagiosa perchè io spugna assorbo le emozioni e trasudo di voi.

Stasera non ho voglia di vederti perchè so da che parte stai...non ho voglia di vederti perchè non ci sono sponde nei miei pensieri.

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