02 maggio 2007

LASCIARSI UN GIORNO A ROMA


a quello davanti ho guardato nello zaino, aveva sigarette sparse, marlboro rosse, bottiglie di birra, alla ragazza alla mia destra ho guardato le tette...enormi, l'ho guardata mentre baciava il suo ragazzo con un trasporto oserei dire "eccezionale", e poi quel tatuaggio sul dorso della mano, forse l'iniziale di un nome e quegli occhi spenti alle quattro di pomeriggio, quanti occhi spenti al sole, quante scarpe ho visto, quante nuche, quanti capelli ho annusato, in quanti zaini ho sbirciato, tanta polvere e tante pozze d'acqua, scimmie sugli alberi a comandare la piazza, scimmie sui lampioni e tanti clik ad immortalare la pelle d'oca. avevo la pelle d'oca, tante bandiere, tanti capelli, tante canne, tanto tutto.

trasportati, spinti avanti e poi indietro, salti nel vuoto e incoscenza pura, vita che scorre, ricordi che si ammucchiano, vita da mangiare...magliette di tutti i colori, cori e piedi per saltare, cani, biciclette, bambini piccoli e vecchi con il binocolo. nessun pregiudizio, nessuna pietà per il singolo, nessuno si sarebbe mai accorto di quel buco che mi porto dentro e allora non resta che vivere e sentirsi vivere per accorgersi di esistere, nessuna discriminazione, tutti uguali, siamo uguali, siamo massa. corpo. montagna. fiume. cielo. sole. nuvola. tempesta e poi sereno e sole per le ombre, anche loro esistono grazie al sole...anche loro.

mi guarda e mi dice "che cazzo hai da guardare?" sta fuori, mi dico, ma a lui dico, "niente, non guardavo te" bugia, guardavo proprio lui, 50 anni e un piccolo marsupio in grembo mezzo aperto, da li a poco avrebbe perso tutto, chiavi, sigarette e chissà cos'altro, lo guardo sparire nella bolgia, sparisce....e a tutti ripete sempre la stessa cosa "che cazzo hai da guardare?" "che cazzo hai da guardare?" "che cazzo hai da guardare?". chissà se ritroverà mai le chiavi di casa, me lo immagino le notte ancora in piazza, nel deserto di bottiglie e giornali a rovistare per poter aprire la porta di casa, il lucchetto della bici. chissà.

il secchione davanti a me prende in spalla la sua amica e la fa roteare sulle spalle..."rock acrobatico da brunello di montalcino" premio come miglior ballerino del primo maggio. si vede che è in preda all'alcol, vestito come un perfetto secchione si muove come un bradipo, salta come uno pallavolista a muro sottorete, e ciondola, è felice, sono tutti felici tranne quel gruppetto di distrutti che si riempie di botte per poi sparire inghiottito dalle offese.

rimango con il mio libro nello zaino a saltare, a sentire tutto, pelle d'oca sulle braccia, ascolto la piccola fiammiferaia con la maglietta rossa con su scritto "1° maggio" che implora la sua ragazza di non lasciarla..."non lasciarmi", "non lasciarmi", "non lasciarmi","non lasciarmi" e piange mentre balla....piange e sbava.

mi guardo le scarpe
e mi accorgo
di aver perso qualcsa anche io.

un pensiero

Nessun commento: