09 agosto 2007

silenzio e aria gelata sulla schiena mentre nella boccia i pesci rossi saltano impazziti. torno e sempre li conto, prima o poi il gatto farà loro la festa, festeggerà la sua lunga attesa. cadrà il pesce nella sua bocca piena di bava e ne rimarranno solo tre. solo tre, mi mangerà quello biancorosso. ognuno di noi almeno una volta avrà goduto nel sentire la propria voce, stamattina il mio vicino di orto dava acqua alle zucchine e nel mentre si diceva "tant incò a vin a piòver", l'ho sentito. godere della propria compagnia e spiegarsi il corso dei pensieri, dirselo a voce fa più compagnia, credo che l'età incida in questo, l'età alza la voce, la voce tocca l'apice sui 65 anni per poi calare sugli 85. una parabola vocale. sui 65 si ha bisogno di sentirsi vivi, presenti, attivi, per questo ci si parla. io mi parlo a voce alta solo quando sto cagando, fin da piccolo mi ha sempre stimolato il dialogo il cagare....forse il mio vicino di casa si stava cagando nelle braghe?, no non credo...o forse mi piace pensarlo.
credo e spero che i nodi vengano al pettine poco per volta e non voglio pensare che ci sarà un giorno in cui i nodi verranno al pettine tutti insieme...anche se vorrei rimanere calvo improvvisamente e non poco per volta. io ho sentimenti e sensazioni, quelle sensazioni che sto mettendo nel freezer, quei sentimenti che sto incanalando altrove e sogno, sogno di scopare, sogno di amare, sogno di abbracciare un corpo che oggi non ha volto, da due giorni ha perso i lineamenti, visualizzo solo un corpo e in questo divento donna, corpi senza volto, solo sesso. mi sento mezzo, mozzo a cazzare rande.
abbraccerei qualsiasi cosa morbida capace di darmi calore, capace di darmi affetto. il buco viene da lontano, qualcuno l'ha capito.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao....
te torni ed io vado. Ho gettato l'ancora ma continuerò a leggerti. Bacio a entrambi!

giuio ha detto...

ciao!